Qualunque sia la ragione, non è sempre facile per un dirigente aziendale separarsi da uno dei suoi dipendenti. Sulla base di questa osservazione, una società ha creato un’esperienza di realtà virtuale per esercitarsi a licenziare un dipendente nel miglior modo possibile.
L’azienda è Talespin e il personaggio pensato per reagire all’annuncio del suo licenziamento si chiama Barry. Se l’utente è troppo rude, Barry metterà la testa tra le mani, inizierà a piangere o urlare. Al contrario, se si rivolge a lui con dolcezza e delicatezza, la sua reazione sarà calma e silenziosa.
Formazione per licenziare un dipendente
Come spiegato in un articolo pubblicato da Futurism, l’azienda ha creato un personaggio virtuale di nome Barry in grado di reagire al discorso del datore di lavoro secondo il tono e le parole usate. Vale a dire, se il datore di lavoro è troppo duro, Barry avrà una reazione divisa tra rabbia, indignazione e tristezza, se invece si dimostra cortese, Barry reagirà con calma e prenderà la notizia nel miglior modo possibile.
Come ha spiegato Talespin: “Quando un utente interagisce con Barry nella simulazione, esplora centinaia di possibili percorsi di conversazione per licenziare Barry in modo efficace“.
L’esistenza di questa applicazione può lasciare perplessi, ma l’obiettivo di Talespin è quello di consentire ai manager di acquisire le cosiddette “soft skills”. Si tratta di competenze molto apprezzate nel mondo aziendale e sapere come separarsi da un dipendente in modo non traumatico è sicuramente una di queste. Lo stesso discorso vale anche per le valutazioni delle prestazioni, i colloqui di lavoro e l’individuazione dei migliori metodi di lavoro.
I “difetti” di Barry
Tuttavia, l’efficacia di Barry per ora lascia ancora a desiderare, poiché è smorzata dalla sua mancanza di realismo. Talespin potrebbe correggere questo difetto nel prossimo futuro. L’aspetto del personaggio non è un problema, anzi, è piuttosto convincente, la mancanza di realismo è principalmente a livello delle reazioni. In effetti, Barry si accontenta di seguire un copione, quindi il suo atteggiamento non è proprio naturale.
Tuttavia, grazie al Machine Learning, scrive Gianluca Crecco, gli avatar saranno presto in grado di reagire al discorso dell’utente e persino al linguaggio del corpo in modo realistico. Diversi sviluppatori stanno già esplorando questo legame tra AI e VR. È il caso di Google con il suo gioco Artie’s Adventure, o del gioco VR Peaky Blinders. Tuttavia, probabilmente ci vorranno alcuni anni prima che Barry reagisca davvero come un umano quando viene a sapere del suo licenziamento (dello stesso argomento ne avevamo già sentito parlare sul blog di Gianluca Crecco).
Secondo Kyle Jackson, CEO di Talespin, le aziende sono sempre più interessate all’utilizzo della realtà virtuale per insegnare ai propri dipendenti le competenze trasversali, come intervistare i candidati e condurre valutazioni delle prestazioni. Le competenze trasversali sono classificate tra le più importanti per tutte le organizzazioni quando si discute delle loro esigenze per il futuro del lavoro, ha spiegato. La realtà virtuale e l’intelligenza artificiale si stanno sempre più integrando nel campo della formazione e possono dare impulso al settore nei prossimi anni.